E come sempre, mi guardo attorno.
20 ottobre 2009
you can run but you can't hide
Tempo di festa in villar Alekos, per un party perfetto, che molti ricorderanno a lungo. Che qualcosa di strano fosse nell'aria era facile intuirlo: ho mandato infatti messaggi aperti a tutti i miei conoscenti, invitandoli a portare altri amici.
Poco prima del party saliva l'agitazione: non avevo proprio idea di quante persone sarebbero venute.
Ad un certo punto la mia padrona di casa, ribattezzata signorina Rottermaier, si e' messa a fare la conta: 32 persone in salotto. Tenendo presente che la cucina era sempre affollata (bacco), cosi' come il giardinetto (tabacco), non sbaglio quando affermo che si sono toccate punte di 50 persone in casa.
Dopo un inizio scialbo la festa decolla, fino a quando non si e' seguita piu' una logica. Verso le 2 altra gente continuava ad arrivare, io conoscevo si e no la meta' delle persone presenti, cose strane si vedevano a destra ed a manca.
E come sempre, mi guardo attorno.
C'e' la tipica coppietta Erasmus, con lui che e' venuto a trovare lei, e sprizzano gioia da tutti i pori.
C'e' il gruppo di ragazze spagnole, sempre allegre ed alticce, che sembrano saltate fuori da un cartone animato. Una di esse continua a correre nel corridoio, dicendomi che e' il suo sogno vivere in una casa cosi' grande.
Ci sono i ragazzi spagnoli, che continuano a ridere, soprattutto gli andalusi. Con loro ci si trova bene, ma alla lunga snoiano: troppe risate, unite a poca maturita', alla fine sanno di falsita'.
C'e' il foltissimo gruppo di inglesi, a prima vista impacciati ma che alla fine sono sempre tra i migliori, seppur visibilmente diversi dalla parte "latina" della festa. Bevono come pochi, le loro conversazioni sono molto diverse dalle altre, ma grazie a loro si puo' parlare inglese in un paese anglofono.
C'e' anche, e mai manca, qualche irlandese. I rappresentanti di un paese che in cosi' tanti affascina erano una ragazza del Donegal ed un ragazzo di Galway.
C'e' anche una ragazza spagnola che prima della festa vidi una volta sola: in quell'occasione nel parlare mi disse che era celiaca. Allora io me ne ricordai, e mentre a tutti offrivo da mangiare un piatto di pasta, solo per lei ho preparato un piatto di pasta senza glutine. Ha passato meta' della serata a ringraziarmi, dicendo che e' per questo che adora gli italiani: a quanto pare sappiamo ascoltare e rispettare.
In mezzo a tutte le facce di passaggio c'e' pero' anche quella di un carissimo amico, uno con cui ho condiviso qualcosa di importante. E' l'Ing. Beppe, con il quale ho passato gli anni dell'universita' e le (poche) notti a studiare e le (molte) notti a cazzeggiare.
Insieme a lui e' venuta ospite da me anche la sua ragazza, che vorrei ancora ringraziare per le prelibatezze che ci ha cucinato.
Ma c'e' anche chi soffre o che comunque poco si diverte.
C'e' chi ci prova con tutte le ragazze, pur avendo nel paese di origine una fidanzata. Tristezza infinita.
C'e' poi, riconoscibilissimo, il servo della gleba, che regala i suoi piu' puri sentimenti ad una ragazza il piu' delle volte sbagliata. Mai si azzarderebbe a toccarla per mischiarsi a tutti i ragazzi comuni, i suoi amici gli dicono che sara' solo sofferenza ma lui non cambia: lo sa bene che stara' male ma deve sbatterci la testa da solo.
Ci sono poi io, che scompaio e riappaio per poi addormentarmi sul divano tra qualche cadavere. Ed insonne realizzo il pieno fallimento dei miei propositi di cambiare atteggiamento qui ad Edimburgo. Vedo tutto nello stesso modo e cio' che provo non e' cambiato di una virgola.
E come di recente mi ha ricordato una persona alla quale sono legato da una stima mai confessata...you can run but you can't hide.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
11 commenti:
bacco c'e' sempre, a tute le feste...
e' proprio cosi', ogni party ha i suoi personaggi stereotipati, che poi si incontrano in un bicchiere, in una risata o un coro comune, tutto dipende dal livello alcolico della serata:)
il serbo della gleba l'ho fatto io anch'io in qualche party a Dublino.. ma poi ne e' valsa la pena;)
il mio resoconto
1.no more spagnoli. Anche se alcuni (pochi) mi stanno simpatici, sono troppo immaturi e casinisti. Odio il divertirsi e cazzeggiare a tutti i costi. Italiani di serie b.
2.a un certo punto ho rischiato di fare il colpaccio, ma per rispetto del tuo flatmate non mi sono azzardato. Mi mangio le mani ancora ora.
3.ho visto situazioni spiacevoli che mi hanno ricordato mie situazione spiacevoli passate con conseguente gloomy mood il giorno dopo
4.sono diventato troppo resistente all'alcol qui
1. condivido parzialmente;
2. non voglio nemmeno pensarci, hai fatto bene perche' il mio flatmate e' una persona stupenda;
3. riferimento a me?
4. ce credo! Se bevi solo sidro hai voglia a 'mbriacarti!!! Il mio soprannome gia' lo sai, il tuo e' Cider Man.
bello, altro che cider! Il cider l'ho bevuto quando ho capito che dopo 3 rum e cola, due birre e un vodka e succo, non c'era piu' speranza per me.
si' il punto 3 e' riferito a te, anche se non proprio direttamente
@Michele
ehmmmmm...non sono molto d'accordo sul giudicare gli spagnoli "italiani di serie B" ma sono di parte.
Se gli spagnoli sono immaturi e casinisti e cazzeggiano gli italiani cosa fanno?
Ah scusa, l'hai scritto dopo,gli italiani ci provano con tutte!
Esatto.
So che hai appena messo piede all'estero ed hai ancora molto da imparare...perdona lo sfogo.
un saluto da Dublino alla bella Edimburgo
Vero
eh no cara Vero, non ho fatto per niente l'italiano, il colpaccio lo stavo facendo senza manco cercarlo. Anzi il mio comportamento è stato proprio tutt'altro che italiano in quel caso.
mi dispiace, io non ho pregiudizi verso nessuno, non ho nemmeno troppa simpatia per gli italiani,ma gli spagnoli me li ricordano veramente troppo. Avrò avuto esperienze negative, ma per la maggior parte delle volte ho visto casinisti, immaturi e scrocconi.
poi figurati, ho conosciuto anche spagnoli che mi stanno simpatici e non poco, ma per la legge dei numeri non riesco a farmeli piacere.
altra precisazione per Vero, non ho appena messo piede all'estero, non è la prima volta per me. E tra l'altro anche quando ero a Bologna ero spesso in mezzo a stranieri.
Come ho gia' detto, scusa per lo sfogo. Mi son sentita di difendere una cultura che mi sta a cuore.
Non volevo offendere. Pace?
non avevo beccato lo scusa per lo sfogo perché era attaccato a una frase molto "patronizing".
mi spiace, ma dovrò valutare la tua proposta di pace.
hehehe scherzo!
Porconi! Quando avete finito di amoreggiare sul mio blog me lo fate sapere?
Posta un commento