22 febbraio 2010

back to Italy

Dopo nove mesi si scozzesita’, finalmente e’ arrivato il momento di tornare in Italia per una visita lampo. I motivi per cui non sono (colpevolente) tornato prima sono molteplici; l’entusiasmo delle prime volte (quando c’era il sole), il dover lavorare nel periodo invernale, cercare lavoro a cavallo del nuovo anno. Lo stare lontano si e’ poi fatto sentire: ho aperto il sito di Ryan Air e via col primo volo. Seppur troppo ravvicinato, seppur troppo costoso.

Ma avevo assolutamente bisogno di staccare e di ricaricare le batterie, come si suol dire. Beh, diciamo non troppo. E’ stato come un cocktail di emozioni (sia positive, che molto positive, che negative) mescolate insieme e bevute di rigore. Ora devo solo assimilare il tutto, analizzare, e come sempre guardare avanti.

I primi giorni mi sentivo su un altro pianeta, tra i giri in centro e le prime persone riviste, stranissimo in quella che dovrebbe essere casa mia. Quando mi stavo ambientando poi sono dovuto ripartire senza quasi nemmeno accorgermene. Uno stress psico fisico che mi ha lasciato un po’ cosi’.

In ogni modo, di emozioni si tratta, quindi presumo che possano fare solo bene.

Non dimentichero’ mai certi episodi.

- I pericoli di tornare alla guida. La macchina mi si e’ spenta svariate volte, ho dovuto ripetere tre volte un parcheggio ad S (un tempo la mia specialita’), una volta in una strada stretta mi e’ preso il panico ed ho tenuto la sinistra.

- Rivedere le facce amiche della mia squadra di calcio e parlare con allenatore e presidente, eterni esempi di cuore Granata.

- Presentarmi dalla mia ex insegante madrelingua londinese per parlarci piu’ fluentemente, portandole il suo amato Porridge, lo Scott's Porage. Quello con la foto dell’omone scozzese muscoloso (che cammina in canottiera e kilt sotto la neve) che lei mangiava da bambina (qui un vecchia pubblicita' altamente consigliata a tutte le lettrici femmine).

- Portare l’haggis a questo amico di professione soldato giacobita.

- Dimostrare a tutti che non sono ingrassato poi cosi’ tanto.

- Tornare al controllo del mio vecchio computer e le gioie di riaprire la cartella “vecchie partizioni”. Incredibili certe emozioni che vecchi file riscoperti possano dare!

- Un incontro con i vecchi amici giornalisti e la soprpresa di scoprire che un giocatore, Manuel Pascali, che vedevo quando giocava nel Pizzighettone in C1, sta giocando con grande successo nel Kilmarnock nel massimo campionato scozzese. Voglio la sua maglietta!

- Le dolci torte delle ancor piu’ dolci amiche della mamma.

- La pace e l’introspettiva tranquillita’ di visitre gli amati nonni al cimitero.

- Riaccendere con orrore la televisione e rivedere, in ordine di apparizione: Studio Aperto, Grande Fratello ed il festival di San Remo (con una prestazione che non mi lascia piu’ dormire). Ho rimediato per fortuna con un paio di film vecchisimi di Tognazzi e Manfredi che mi hanno tirato su. Per non parlare dell’indimenticato capolavoro Fracchia contro Dracula.

- Gli indicibili strazi e le perenni ferite psicosomatiche di una pulizia dei denti dal dentista: un’autentica tortura. E la tortura almeno e’ gratis.

- Una pinta di Guinness all’Asino d’Oro.

- Farmi offrire (da chi ho rivisto con piacere) svariate pinte di Guinness all’Asino d’Oro.

- Parlare italiano senza troppo pensare a come tradurre battute ed espressioni intraducibili.

- La sorpresa sotto casa del mio migliore amico che non sapeva sarei tornato.

- Un sabato sera da urlo con regali e sorprese, e le facce di chi ci tenevo a rivedere. Solo una birra o una sigaretta insieme ed i mille discorsi rimarranno per sempre in me.

Un ringraziamento grande come la distanza Italia – Scozia ai lettori di questo blog e a chi mi ha detto “Non commento ma ti seguo”. Lo apprezzo tantissimo.

Ed anche un po’ di malinconia nel mezzo di tutto. Un abbraccio lungo lungo che avrei voluto continuare per essere felice un secondo di piu’, ma che ho interrotto troppo presto per soffrire un anno di meno.

Rivedere invece altra gente e la loro mentalita’ mi ha fatto invece rivalutare moltissimo le splendide persone che ho incontrato qui. Un’esperienza sotto questo punto di vista assai preziosa, dove i cliche’ crollano, gli stereotipi sembrano li’ per essere smentiti, ed ogni incontro ti puo’ regalare qualcosa di bello. O di brutto. Sicuramente di nuovo.

Passando a cose serie, in Italia ho riscoperto lo strumento che piu’ mi e’ mancato. Un oggetto odiato da bambino ma che imparto ad apprezzare col tempo. Un oggetto che ha segnato la mia vita italiana donandomi un senso di freschezza e di fiducia in me stesso (e nel prossimo) ineguagliabili. Avete gia’ capito? Mi riferisco a questo!

Ed ora, con il -2 di questa notte, e le Camille del Mulino Bianco che mi attendono a colazione, torno a guardare il mio futuro. Avevo forse troppo idealizzato il mio rientro in Italia, non vedevo l’ora di scoprire se Edimburgo mi sarebbe mancata, e da quello capire un po’ meglio questa avventura. Anche il confronto tra l’infelicita’ di lasciare tutti e la gioia di tornare qui e’ un duello che non ha ne’ vincitori ne’ vinti.

L’unica certezza e’ che ho considerato l’Italia la mia casa, ma che la mia vita per ora e’ in Scozia.

Un buon compromesso.

Related video: la stagione dell'amore (scena finale de La guerra degli Anto')

15 febbraio 2010

pick up the pieces

Lunedi’ 15 febbraio. Ore 16:30.

Me ne stavo tranquillo in camera mia a mandare applications via internet, quando ... Craaaaaaaaaaaaaash...un frastuono mi fa sobbalzare sulla sedia. Lo schianto viene dalla cucina, simile a mensola che cade o sasso tirato alla finestra.

Mi dirigo in cucina e ... stupore a narrarlo... trovo mille pezzi di vetro per terra: l’anta del tavolino di cristallo non c’e’ piu.

Me ne torno in camera, mando un’altra application, e torno in cucina sperando che in qualche modo il processo sia reversibile e che l’anta si sia ricostruita. La scena e’ pero’ la stessa descritta!

Che diavolo e’ successo??? L’anta era nella posizione verticale a riposo, nulla e’ caduto e nulla era appoggiato sopra. Il forno, cosi’ come la lavastoviglie, erano spenti, escludendo quindi che calore o vibrazioni possano aver influito. I frammenti per terra, di varie dimensioni, sono estremamenti crepati. E’ inoltre impossibile che qualcosa sia caduto, anche perche’ la frattura e’ omogenea su tutta la superficie, ne rimane esente solo il supporto metallico circolare che vedete in foto.

Come lo faro’ a spiegare alla mia padrona, verso la quale c’e’ antipatia e diffidenza reciproca.

La prima cosa venutami in mente era uscire di casa e tornarci quando la landlady (che chiameremo simpaticamente landbitch) era tornata in casa e fare la faccina sorpresa. O magari fare anche lo stizzito: ho ospiti stasera, ora dove diamine li faccio mangiare?!?!?

Ma mi ero ripromesso di lasciare le scorciatoie nel Bel Paese e di sceglere l’onesta’.

Tic-Tac. Tic-Tac. I secondi passano veloci, la landbitch sara’ qui a minuti. Aiutatemi!!!!!!

Mai sentito qualcosa di simile? Scrivetemi nei commenti qualche spiegazione ragionevole, non lasciatemi solo! In rete ho letto di un fenomeno rarissimo chiamato cancro del vetro, ne sapete nulla?

Help! Qualche vetraio in linea???

Song: Average White Band - pick up the pieces

8 febbraio 2010

by the old canal

Tante volte mi va di scrivere cose varie senza un argomento ben definito, cerco episodi che possa in qualche modo connettere in modo da dare un titolo a cio’ che scrivo, ma proprio non mi viene nulla. Forse una categoria pointless dove metto un titolo a caso potrebbe essere la chiave, vediamo come viene.

Di recente ho stretto una bellissima amicizia con una ragazza spagnola di Madrid. Mi fa troppo piacere perche’ e’ stata una delle primissime persone ad aver conosciuto qui, in quanto siamo arrivati ad Edimburgo a pochi giorni di distanza. Con Julia ho condiviso momenti belli e difficolta’, il tutto raccontato davanti ad un piatto di prelibatezze italiane o spagnole.

Il nuovo fidanzato di Julia e’ un ragazzo irlandese di Belfast dal cuore d’oro, che mi ha preso in simpatia. Ieri Charlie mi ha invitato a casa sua per rappresentare l’Italia in occasione della partita Irlanda – Italia che ha inaugurato il Six Nations. Sinceramente pensavo che il copione dello scorso anno si sarebbe ripetuto: primo tempo equilibrato, nel secondo gli avversari prendono il largo. Invece e’ successo il contrario: gli irlandesi hanno messo il risultato in ghiaccio gia’ nella prima frazione, mentre nella ripresa gli azzurri si sono difesi piu’ che egregiamente, addormentando la partita per la delusione irlandese, come dimostrano le parole di fine gara del capitano O’Driscoll. Peccato aver visto i soliti banali errori che temo ci relegheranno all’ultima posizione: la seconda meta irlandese, nata da una rimessa laterale da incubo, ne e’ un esempio.

Come prevedibile, Julia non ci ha capito nulla di rugby, io e Charlie non ci abbiamo capito nulla in senso lato quando le cinque Guinness cadauno hanno fatto effetto, trasportandoci in uno stato di pace dei sensi. I nostri occhi si sono riaperti al trillo del forno, annunciandoci che l’Irish stew preparato da Charlie era pronto.

Lavorativamente parlando la situazione si e’ smossa, ma non senza problemi: l’agenzia temporanea per la quale lavoro si e’ rivelata una gran seccatura, a quanto pare non posso andare a lavorare fisso nei loro clienti. Il Cliente n.1 mi aveva offerto addirittura un contratto permanent, ne ho parlato col capo dell’agenzia che mi ha detto che una clausola obbligherebbe il Cliente n.1 a pagare per avermi, e quel figlio di una buona donna (che potrebbe lasciarmi andare senza troppo smaronarmi) mi ha detto che e’ intenzionato a far valere la suddetta clausola. Poco dopo anche il Cliente n.2, col quale la clausola e’ diversa, mi ha offerto lavoro, che ho accettato senza nulla dire al capo dell’agenzia. Tuttavia il capo lo e’ venuto a sapere minacciando addirittura azioni legali verso di me. Domani vado a parlarci, ma stavolta puo’ attaccarsi al tram in quanto voglio solo cio’ che e’ meglio per me senza troppe scocciature.

Situazione tesa in casa Alekos, del tipo coinquiline isteriche per fissazioni piu’ o meno plausibili. Nei discorsi fatti anche nei miei confronti si sono usati paroloni quali rispetto per il prossimo, quando mi hanno fatto notare cosa dia loro fastidio. Ragionandoci su, ho trovato tante cose che danno fastidio a me ma sulle quali sorvolo. Forse rispetto significa anche accettare, nel limite del possibile, senza chiedere di cambiare atteggimento a chi pagando vuole sentirsi libero in casa propria.

Col ragazzo Chris e’ una favola, tutto un pacche sulle spalle e nessun problema, i guai arrivano dalla parte rosa della casa. Per fortuna il tutto si e’ risolto con anche le scuse delle ragazze, e la magia del Six Nations ha fatto il resto, allorche’ ci siamo trovati tutti e quattro in salotto (evento non trascurabile) a vedere Scozia-Francia, accomunati da una sana simpatia per la Scozia e dalla ancor piu’ sana antipatia per la Francia.

I Lombardia Hearts sono appena stati ad Edimburgo con il loro carico di simpatia. Come da tradizione, hanno portato una jella pazzesca: due partite degli Hearts, e due sconfitte. Il colmo pero’ e’ stato quando sono stati ricevuti dalla societa’ ed hanno scattato una foto con l’allenatore Lazlo. Una volta arrivati a casa la radio annunciava che il povero Lazlo era appena stato esonerato.

Ieri seratona al Dropkick Murphy’s, il locale irlandese che in assoluto preferisco e che merita un post a parte, ogni serata li’ e’ assolutamente pazza. Ci sono andato al termine di una cena da Ricardo con la caterva di persone nuove che conosce sempre. Il suo nuovo coinquilino di Aberdeen e’ lo scozzese piu’ matto che conosca, buono come il pane ma fuori come un balcone. Al Dropkick, strapieno di irlandesi e francesi in trasferta, ho parlato con diecimila persone diverse ed importunato molte ragazze. Ieri era la serata del mese dove nello spazio fumatori esterno inventavo un parente del paese di provenienza della malcapitata, cercando di battere il mio record personale di 17 minuti e 25 secondi parlando di una citta’ che non ho mai visto prima che ingarbugli troppo la burla rendendola chiaramente inventata. Ieri ho avuto una mamma dalla Contea di Mayo, un padre della Corsica, un nonno indiano, ed un fratello andaluso che non vedo da anni (povero Jorge, chissa’ che fine avra’ fatto?). Ah, ho anche vissuto un anno a Vilnius, ma la lituana in questione e’ stata abbastanza scaltra da dirmi qualche parola nella sua lingua lasciandomi imbarazzatissimo in mutande e decretando un’ingloriosa fine del gioco fino al prossimo mese. La mia amica turca Sophia, compagna di sigaretta, ha assistito al tutto a bocca aperta, ora temo seriamente che dubiti del fatto che mio zio abiti ad Ankara, dove si e’ trasferito per lavoro con la sua moglie filippina ed i loro due figli, uno messicano e l’altro nepalese.

Ho poi conosciuto un ragazzo catalano che segue il Barca in giro per il mondo, che e’ stato ad Atene quel memorabile 18 maggio 1994, quando la squadra dei Campioni anniento’ lo spocchioso Barcellona, e quando Savicevic disegno’ una traiettoria carica di stelline per una rete spettacolare. Questo incontro mi ha fatto andare indietro di anni, quante volte da ragazzino vidi la videocassetta di quella gara, quando la Champions League era in chiaro sulla Rai ed a raccontartela c’era la voce di Bruno Pizzul, che esclamava quella che sarebbe diventata la mia preghiera preferita: “Albertini, lancio a cercare Savicevic. E’ in vantaggio Nadal. Ma Savicevic gli ruba la palla e poi...SEGNA un gol INCREDIBILE. Strepitoso il gol di Savicevic, eccezionale prodezza, ci lascia veramente di stucco”.

La band del Dropkick ha poi intonato una splendida versione rock di Dirty Old Town con tanto di flauto, ricordandomi che prima o poi devo andare a vedere Dublino.

Il mio ambientamento linguistico prosegue bene, fino a quando la mia nuova manager Lorna e’ stata trasferita da Glasgow, ed il suo glaswegian accent mi ha costretto a sforzi sovraumani di comunicazione. Ah, sempre a Glasgow non ci rivolge ad una persona usando pal o mate, li’ si usa big man. How are you big man? Ricordatelo, vi potrebbe tornare utile.

Giusto per rimanere in tema con quanto scritto, vi lascio al video del mio nuovo idolo, Bill Dance: un imbecille che in un triste giorno della sua vita ha deciso di raggruppare altri imbecilli per fare un video sulla pesca.

Enjoy!

Song: the Dubliners - Dirty Old Town