30 giugno 2009

24 giugno 2009

gita a Stirling: Vespa, Wallace monument...e la sorpresa della Ruota

Un’altra settimana se ne e’ andata, conclusasi nel migliore dei modi con una gita a Stirling. Invitato dalla combriccola spagnola, ho subito accettato giusto per vedere qualcos’altro della Scozia.
A circa 50 minuti di treno da Edi, Stirling e’ una lovely city di circa 50,000 abitanti, in pratica una Edimburgo in miniatura, in quanto con la capitale condivide la fisionomia: collinetta in mezzo con castello che domina la Old Town, edifici moderni intorno, e sconfinati verdissimi prati nel circondario (palcoscenico nel passato di alcune tra le piu’ importanti battaglie contro i sovrani inglesi, con le vittorie di William Wallace e di Robert the Bruce a cavallo del 1300).

Evitiamo la visita al castello medievale (9 quid per vedere un castello che e’ la meta’ di quello che abbiamo qui ad Edi???), giriamo invece per le vie del centro. Numerosissimi sono i ristoranti italiani, ma cio’ che piu’ rende onore al Belpaese l’ho trovato nella piazzetta principale del paese: un’esposizione di Vespa dell’associazione Vespa Club di Stirling! Attacco bottone con alcuni dei membri, e racconto con orgoglio di come la Vespa sia tuttora un importante simbolo dell’italia, e di come i vecchi filmati in bianco e nero con i ragazzi che vanno in fabbrica con la Vespa portando la fidanzata siano parte della nostra cultura. Loro sanno gia’ tutto, anzi sono loro che mi raccontano dei loro raduni europei: sono addirittura arrivati fino in Italia con la Vespa!!!

A pranzo ci infiliamo in un pub, dove mangio un delizioso Haggis con crema al whiskey! Col pancino pieno ci apprestiamo a raggiungere il Monumento Nazionale a William Wallace, eroe scozzese meglio noto come protagonista di BraveHeart. Il suo monumento commemorativo si trova a circa 4 km dal centro di Stirling, ma la passeggiata e’ molto piacevole in quanto si attraversano verdissimi prati ed un grazioso villaggio. La costruzione e’ molto carina (nulla di eccezionale per carita’), si tratta di una torre di 67 metri posta in cima ad una collinetta.

Segue birretta in un tipico pub, quindi ci ridirigiamo verso la stazione. Seduto sul sedile del treno, stanco per la camminata, guardo annoiato fuori dal finestrino...e sobbalzo sul sedile: a pochi metri da me vedo infatti la mia opera ingegneristica preferita, la ruota di Falkirk!!! Dato che sono un Ingegnere Idraulico, avevo studiato questa costruzione per interesse personale: si tratta di un congegno che collega due canali navigabili a differente quota, rendendo possibile il passaggio delle navi. Quando vedevo le sue immagini in Italia mi colpivano i verdissimi prati intorno e la bellezza dell’opera, che ben si inserisce nell’ambiente circostante senza precluderne l’utilita’. Ora il tutto e’ a pochi metri da me, e rimane sul finestrino del treno come un sogno per pochi secondi.

Ricordo che guardavo la foto della Ruota in Italia, quando sognavo di andarmene nei verdissimi prati scozzesi. Ancora non mi sembra vero, ma vedere la splendida ruota dal vivo mi ha fatto capire che ora in Scozia ci sono per davvero.

Sembrera’ incredibile, ma talvolta stento ancora a crederci!





Picts: Wallace National Monument

14 giugno 2009

one month so far

Il primo mese in terra di Scozia se ne e’ andato, ed in questi 30 giorni me la sono spassata alla grande. La cosa principale che ho fatto e’ stata scoprire, poco alla volta, la meravigliosa Edimburgo, passeggiando senza fretta per tutte le sue viuzze.

Ho frequentato una scuola di inglese, la Randolph in Frederich Street, di discreto livello ma soprattutto la piu’ economica, in quanto con 25 pounds mi sono garantito le lezioni per quattro settimane, due ore ogni mattina. La ragione del costo irrisorio e’ che i docenti non sono professionisti, ovvero stanno frequentano dei corsi per diventarlo: la Randolph e’ cioe’ una scuola per i madrelingua che vogliono insegnare l’inglese all’estero. Tutti gli insegnanti sono giovani e molto simpatici, certo peccano in grammatica ma per chi come me vuole concentrarsi sulla conversazione e’ ottima.
Di pomeriggio invece vago per la citta’ da solo o in compagnia, passando del tempo disteso nei numerosi prati sparsi per la citta’, approfittando dello splendido sole di questi giorni.
La ricerca del lavoro prosegue spedendo un mare di application via internet, dalla prossima settimana dovro’ dare una accelerata affinche’ la mia vacanza non si prolunghi troppo.

L’ultimo giono del primo mese e’ stato spettacolare. Di mattina sono andato a lezione, che e’ volata via a suon di battute complice il clima euforico del venerdi’. Nella mia classe fortunatamente sono l’unico italiano in mezzo a spagnoli, numerosissimi qui ad Edi.
Termina la lezione siamo andati al Royal Botanic Garden. La line-up era composta da me, Eugenia, 31enne ragazza spagnola molto dolce (e coinquilina di Vale), Kasia, 22enne au-pair polacca, e Natxo, 36enne catalano grazie al cui anticorformismo sono andato subito d’accordo. Appena entrati nei giardini abbiamo fatto un pic-nic nel verdissimo prato, e ci siamo addormentati spaparanzati al sole, gustando la morbida erba scozzese. Svegliati da una scolaresca, ci siamo lentamente diretti alle varie sezioni del Giardino Botanico, scoprendo la sua bellezza: boschi pieni di scoiattoli, laghetto con cigni, giardino cinese, ed un’infinita’ di piante da tutto il mondo e coloratissimi fiori. Occasione perfetta per qualche scatto, come la margherita al bordo di un ruscello che trovate in fondo al post.

Verso le cinque ci siamo ridiretti verso la scuola. Gli insegnanti, come ogni venerdi’, si trovano fuori per un drink, invitanto qualche studente. Usanza fra l’altro molto diffusa: quando gli uffici chiudono alle 5:00, alle 5:05 i pub si riempiono.
Il locale prescelto era lo Standing Order in George Street, ex banca trasformata in pub di lusso. Tra le molte pinte, troppo divertente vedere gli insegnanti cambiare atteggiamento, accantonando la professionalita’ per diventare grandi burloni.
Le loro storie, come quelle di ogni viaggiatore, sono molto interessanti: la maggior parte vive all’estero e si e’ trasferita qui apposta per studiare l’insegnamento dell’inglese. La mia preferita e’ Helen, splendida donna qurantenne il cui inglese ha un forte accento scozzese; dopo aver vissuto 4 anni a Parma, qualche volta mi parla in italiano, ed il miscuglio tra la mia lingua madre ed il suo scozzese produce una simpatica parlantina che ricorda vagamente il bergamasco.
Verso le 10 (ossia dopo cinque ore di drinks!), gli insegnanti ci invitano a passare il resto della serata in una discoteca latino-americana.
Qui Eugenia da’ il meglio di se mostrando il suo sangue spagnolo, mentre i professori si scatenano. Charles, inglese, nonostante la ragazza italiana lo abbia mollato poco prima al telefono, continua a farci divertire sparando le sue divertenti battute. La piu’ ubriaca delle insegnanti e’ Melissa, ragazza tutto pepe di Londra ma di padre indiano, che agita i riccioli provocando i colleghi, mentre Frank, omosessuale residente a Berlino, gioca a stuzzicarla scherzosamente.

Finita la festa mi dirigo con Eugenia a casa di Vale, teatro di un party. Gli occhi mi si chiudono e mi addormento sulle note della chitarra che qualcuno sta suonando.
Al risveglio mi dirigo verso casa, e percorrendo Easter Road assisto ad uno spaccato della vita notturna scozzese. Ragazze svestite a piu’ non posso accelerano il logorio del tempo mangiando schifezze ultra-fritte. Svuoto le mie tasche regalando qualche monetina ad uno dei tanti senza tetto che dormono per strada e guardo l’orologio.

Mezzanote abbondantemente passata, barcollando felice raggiungo casa traguardando il mio primo mese ad Edimburgo.



Picture: Flower at the Royal Botanic Garden

9 giugno 2009

7 giugno 2009

eat-alian: lasagna moment

Non ho sentito il patriottismo italiano quando si trattava di parlare di politica. Come difendere infatti quel gran puttaniere del nostro Presidente (a proposito, qui un interessante articolo dei Cavesi a Dublino con le foto sexy dei festini in Sardegna)?

Ma quando si parla di argomenti ben piu’ importanti, ossia la cucina ed il cibo, guai a chi osa mettere in discussione la supremazia italiana! Ieri sera il mio flatmate, complice l’assenza per il week end della sua dolce meta’, in tarda serata ha invitato a casa i suoi compagni di squadra di cricket. Arrivati verso la mezza e piuttosto alticci, hanno improvvisato una partita di cricket in salotto distruggendo mezzo appartamento. Ma questa e’ un’altra storia.
Verso le 3 qualcuno e’ saltato fuori che aveva fame, e si sono catapultati verso il frigorifero tirando fuori schifezze. Ad un certo punto qualcuno si e’ ricordato: “C’e’ un italiano in casa...pasta?!?”. Allora sono entrato in gioco mettendo sul fuoco una pentola di spaghetti, al che alcuni di loro mi hanno proposto di aggiungere un mare di schifezze. Li ho allontanati ed ho fatto la cosa piu’ semplice che si potesse fare: aglio, olio e peperoncino. Inutile dire che tutti hanno apprezzato. Di certo non sono un grande cuoco, ma per fare bella figura talvolta basta solo la semplicita’, concetto che qui in Scozia (ma penso nel mondo anglosassone in generale) spesso non hanno.

L’apice pero’ l’ho raggiunto qualche giorno fa, quando i miei coinquilini hanno tirato fuori una lattina di spaghetti al sugo (!!!): penso sia pasta pre-cucinata che basta mettere in padella e riscaldare, ma non ho voluto approfondire.
Hanno anche avuto il coraggio di dire: “Oh no, they are nice!”.
Al che, punto nell’orgoglio, ho dciso: lasagna moment!!!

Il giorno dopo ho tradito il mio supermercato scozzese di fiducia (Scotmid) e sono entrato per la prima volta al Tesco, catena che gli italiani all’estero conoscono bene. I prodotti che mi sono sembrati ok, peccato che non ho trovato la besciamella, ma ho rimediato con una crema suitable for cooking non malaccio. Altro problema il formaggio (non ho ancora trovato il grana!), ma anche in questo caso me la sono cavata con quel che ho trovato.


Ovviamente ho preparato il ragu’ a parte con la carne macinata, e poi via con le lasagne: strato di pasta, strato di ragu’ con formaggio grattuggiato sopra, ripetere gli strati, alla fine crema, formaggio e riccioli di burro.

Infornato un’ora e...in figura il risultato!

Images: lasagna

Clip: Macaroni, io ve distruggo!

4 giugno 2009

due addii, un bentornato...e la magia del calcio

L’ultima partita di campionato del mio Milan, nonostante la vittoria sul campo di Firenze, mi ha lasciato l’amaro in bocca, l’amaro di un ciclo che si e’ chiuso per sempre e lascia lo spazio ai ricordi, l’amaro delle lacrime di addio a due grandi personaggi: Paolo Maldini e Carletto Ancelotti.

Quando penso al Milan non penso semplicemente ad una squadra, ad una fede, ad una sublimazione dei uno sport che di sublime ha conservato ben poco. Penso invece a quando i successi e gli insuccessi si sono alternati segnando le fasi della mia vita. Viceversa, ogni fase di vita e’ legato a successi ed insuccessi, personaggi normali elevati ad eroi ed eroi confusi con poersonaggi normali.

Prendete Maldini: in quante fasi della mia vita e’ entrato Paolino Maldini? C‘era lui in campo quando mio padre mi porto’ per la prima volta a vedere il Milan allo stadio, c’era lui ad alzare la coppa nella finale coil Barcellona che ho rivisto fino alla nausea, c’era lui in campo a Perugia quando abbiamo vinto lo scudetto piu’ bello con Zaccheroni (1999) ed io lo guardavo seduto per terra al bar Rudy.
Ma soprattutto e’ stato una bandiera in un’epoca in cui le bandiere stanno per scomparire.

Consiglio a tutti a tal proposito di sentire la canzone del Bepi dedicata alle bandiere nel calcio e nello specifico a Massimo Carrera. Purtroppo bisogna conoscere il bergamasco per capirla, riporto qualche riga del bellissimo testo, con traduzione in italiano per le parti piu’ difficili.

Arde Vieri e Nesta a zuegà
[Guardo Vieri e Nesta giocare]
L’è pioe l’tep chi pasa a sircà ‘ppetenàs
[e’ piu’ il tempo che passano a pettinarsi]
I sistema ol cerchietto coi mà
[sistemano il cerchietto con le mani]
Al party mondano
Col telefonino in mano
Che importa di un sogno erotico se
Al risveglio non c’è Massimo Carrera
Anche quest’anno per me
L’ìa mei sa lue l’ghera
[era meglio se lui c’era]
Caegia, bala, erba e tera
[caviglia, palla, erba e terra]


Che importa se
ha un’autonomia di un quarto d’ora
L’è oena bandiera
[e’ una bandiera]
Grande Massimo Carrera
Al sarès mei dì “l’era”
[sarebbe meglio dire “era”]
Ma per cuent mè l’è amò chè
[ma per conto mio e’ ancora qui]
(in fondo alla pagina, quando riporto la canzone che piu' si addice al post, trovate il link per ascoltarla)


E poi c’e’ Carletto Ancelotti, acquistato come calciatore quando tutti lo davano per finito, capace invece di alzare due coppe Campioni da giocatore ed altre due da allenatore. Totale: quattro coppe dei Campioni per Carletto. Sulla panchina, a lui il merito di aver saputo impostare un ciclo che tutti i tifosi mai dimenticheranno. Anche a lui si legano molti ricordi: la peggior sconfitta (Liverpool ad Insanbul) e la migliore vendetta (Liverpool ad Atene). Anche a lui si legano molte fasi della mia vita, meno romantiche magari perche’ legate ad un passato piu’ recente.

Riecomi nell’errore di pensare al passato, non ne usciro’ mai. Allora pensiamo al futuro, un futuro che ha il sorriso sincero di uno splendido uomo quale Leonardo. Per chi come me da’ piu’ importanza all’immagine che non alle credenziali, non potra’ che essere contento di questa scelta. Anche perche’ ritorna un personaggio noto, legato al passato. Certo non avra’ esperienza da allenatore, ma d’altronde anche Sacchi e Capello erano saliti sulla panchina rossonera senza gavetta alcuna.

Di Leonardo amo l’intelligenza, la semplicita’ e la serenita’ che trasmette. Un ottimo uomo immagine in un perioo dove fa notizia chi la spara piu’ grossa, chi urla piu’ forte, chi con l’arroganza diventa idolatrato dai mass media.
Leonardo ha intgelligenza, conosce cinque lingue, e’ da sempre impegnato nel sociale. Un mio amico che faceva il fotografo per il Milan, mi raccontava un aneddoto che la dice lunga su Leo: durante un allenamento fece infuriare Zaccheroni perche’ perdeva tempo a chiaccherare e tenere compagnia a dei bambini disabili, ospiti a Milanello ma ignorati da molti altri giocatori.
In bocca al lupo Leonardo!!!

Eccovi dunque raccontato, grazie a tre personaggi come Maldini, Ancelotti e Leonardo, cosa e’ per me il calcio, un perfetto traslato della vita: rimpianti, addii, speranze nel futuro. Come dice Pastorin: “Che cos’e’ il calcio se non letteratura?”.
Certo i detrattori ribadiranno con tutte le schifezze che ci sono nel mondo del pallone: doping, violenza, imbrogli, stipendi miliardari, chipiunehapiunemetta. Verissimo, ma chi ha uno spirito nobile vede anche la nobilta’ di questo sport, e’ capace di individuare i personaggi e le storie che muovono l’immaginazione, insegnano qualcosa di importante. Insomma, il calcio e’ anche cio’ che noi vediamo, o meglio sappiamo vedere, nel calcio.

In ogni modo, anche se non ci vedete un bel fico secco, mai dire ad un vero tifoso che e’ solo un gioco...


Image: Leonardo

Song: Bepi & the Prismas - Massimo Carrera