29 giugno 2011

due anni in Scozia

Fa quasi paura dirlo. A volte lo dico sottovoce per non ammetterlo, perche' mi sembra strano, perche' era difficile pronosticarlo all'inizio dell'avventura. La verita', comunque, e' che sono in Scozia da oramai due anni.

Emozioni contrastanti nel giorno del mio secondo anniversario oltremanica, tipico giorno in cui si tirano bilanci, ci si guarda indietro per vedere cosa e' cambiato nell'ultimo anno, e si guarda al prossimo anno, con la classica lista (classicamente mai scritta sul serio) di dove si vuole essere al prossimo anniversario.

Cosa e' successo nel mio secondo anno scozzese? Tanto, veramente tanto. Quello che in molti dicono, si e' realizzato: il primo anno e' stato veramente il periodo della semina, ed il secondo quello del raccolto.

Innanzitutto ho trovato un bel lavoro. Ad essere onesto, dopo tutti quei mesi passati in cucine e sale di ristoranti, qualcosa iniziava a traballare. La sensazione di non fare nulla di positivo per me, tornare a casa troppo stanco per inviare CV e cercare un altro lavoro, le interminabili notti a pulire cucine e lensazione di essere stuck, che nulla cambi, nulla all'orizzonte. E sempre con l'acqua alla gola a livello di soldi: gia', perche' anche lavorando piu' di 40 ore a settimana, percependo peco piu' del national minimum wage davvero non si riesce a mettere via nulla.

Ho pensato seriamente di trasferirmi, giusto per smuovere le acque e giocarmi altre carte, ma alla fine sono sempre rimasto nella mia Edimburgo.

E poi...ecco un lavoro! Dopo una lunga serie di colloqui, finlmente si firma il primo contratto. Un lavoro per cui ho studiato, in cui ho lavorato in passato e in un settore che volevo fortemente: quello delle energie rinnovabili.
Il lavoro si e' rivelato bellissimo, mi da modo di viaggiare tantissimo nelle Highlands, e lavorare all'aria aperta per boschi, laghi e foreste incontaminate fa davvero la differenza.

E poi...una ragazza. Una ragazza splendida, venuta da lontano, che mi ha fatto riscoprire la gioia di avere qualcuno di importante lontano dalle persone a me importanti.

La cosa piu' negativa e' stata lasciare Edimburgo. Il lavoro si trova a Perth, e non avendo un mezzo di trasporto ho dovuto trasferirmi. Tuttavia, il rapporto con questa nuova citta' non e' mai decollato (ma forse non le ho mai veramente dato la possibilita' di decollare). Perth e' molto bella, per carita', parchi e piacevoli passeggiate in centro e sul lungo fiume non mancano, ma bella solo da visitare. Da viverci...noiosissima.

Non che sia piccolissima, ma e' morta. La tipica citta' dove si viene a vivere quando si mette su famiglia. Poche attivita' culturali, vita notturna caratterizzata da old men pubs o da ammiccanti night clubs dove la gioventu' locale si ammazza d'alcool.

Beh, questi pochi paragrafi descrivono in modo molto succinto un secondo anno che in realta' e' stato molto emozionante.

Ed il terzo anno...non si preannuncia da meno!

Gia', perche' la ragazza splendida e venuta da lontano mi ha spezzato il cuore, spingendomi a svoltare pagina, perche' Perth e' davvero la citta' meno adatta per me, perche' mi sono comprato una macchina, perche' Edimburgo e' davvero la citta' piu' adatta per me e ci torno a vivere...presto.

Anzi, prestissimo.

Picture: sunset in the Highlands (at the end of a workday)

Song:
Junior Tshaka - des humains