28 luglio 2009

oh, mamma!

Dato che al momento non ho nessuna voglia di tornare in Italia (clima a parte), e dato che mia mamma continuava a chiedermi quando tornassi, ho pensato di utilizzare i soldi in un modo migliore: regalare a mia mamma, di recente andata in pensione, un biglietto aereo per raggiungermi ad Edimburgo per un weekend.

Credo che il rapporto tra me e mia mamma possa aggiungere un importante capitolo alla difficile ed intensa relazione parentale, relazione segnata dallo scontro di due caratteri difficili e dalla mancanza di un padre o di un qualsiasi altro filtro che potesse moderare lo scontro. Di conseguenza, mentre vivere a stretto contatto implicava mille lotte quotidiane, vivere lontano ha nascosto i futili attriti evidenziando solamente gli aspetti positivi di un rapporto che sempre mi leghera’ alla donna che mi ha generato.

I quattro giorni passati insieme sono letteralmente volati. Intenso ed emozionante incontrarla alla stazione di Glasgow, farle da guida per la citta’, presentarle i miei amici e renderla partecipe della mia nuova nuova vita scozzese.
Bellissimo inoltre vedere la mia mamma passare un sabato sera con me, portarla ad assaggiare l'haggis, commentare insieme i gruppi di donne ubriache in giro per la citta’, e vederla addirittura in discoteca!

Le critiche sulla mia vita non sono mancate, cosi’ come i suoi giudizi che come sempre non ascolto ma che come sempre hanno un peso sulle mie decisioni.

Piano piano che si avvicinava il giorno della sua partenza, tuttavia, vuoto e tristezza si sono impadroniti del mio umore. Le ho davvero mostrato tutto quello che volevo? Avra’ apprezzato la mia vita? Ma soprattutto...quando la rivedro’ ancora?
L'episodio piu’ toccante e’ stato capire quanto ancora io manchi a mia mamma, ma soprattutto lasciarla all’aeroporto. Un momento davvero difficile per me, ed appena tornato da solo ad Edimburgo ho ripercorso i tragitti fatti con lei, e per la prima volta ho capito quanto sia difficile vivere all’estero. Davvero un sentimento strano e difficile da descrivere, la tristezza nel vederla tornare in Italia e' stata maggiore della felicita' nel rivederla.
Come se questa fosse un’esperienza passeggera, ma invece passeggero rimane il passaggio di una delle persone per me piu’ importanti, ed una nuvola di tristezza rimane su di me.


Mi chiedo se lei sia felice per me. Di sicuro non lo e’ per se stessa, ma penso che nel profondo della sua anima preferisca vedermi in pace e sereno qui ad Edimburgo che non in conflitto con me stesso in Italia, annoiato dalla solita routine, magari sprecando ancora tempo nel chiedermi se partire o no.

L’ultimo mio pensiero si volge alle discussioni con altri amici italiani residenti all’estero. Parlando della famiglia, molti di loro (soprattutto i figli unici come me), mi hanno confidato che le loro madri hanno fatto di tutto per trattenerli a casa.

Mia madre pure mi voleva fortissimamente a casa, ma alla fine ha visto che li’ non ero felice, ed allora mi ha spinto verso il grande salto, infondendomi coraggio utilizzando le parole di Pablo Neruda. Il giorno prima di partire, sul mio letto ho infatti trovato questa poesia:


Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno
gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore
dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a
lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che
conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Come gia' ti scrissi, grazie mamma!



Quote: Pablo Neruda - Inno alla vita
Slideshow: my Mum in Edinburgh
Song: SOJA - Rest of my life

11 commenti:

bacco1977 ha detto...

mi hai fatto commuovere....
ho le lacrime.....
Hai toccato un tasto che non ho mai voluto toccare sul blog dei Cavesi.
w LA MAMMA.

P.S. Vivere all'estero puo' spesso riavvicinare, non allontanare.

massimo ha detto...

uau.
questo post è talmente toccante e personale che...
un abbraccio virtuale ;)

vinzInBxl ha detto...

Proprio cosí. Hai toccato il tasto giusto. Questo è il vero prezzo che paga chi va via di casa. La pizza, il mare, la pioggia non sono cose serie. Ma il fatto di dover star lontano da quelle 4, 5, 6 persone che veramente contano è quello che veramente pesa.
bellissima anche la citazione. Grande post.

Zax (Andrea) ha detto...

bel post: e se l'incontro è andato bene come trasuda dal quanto hai scritto, allora progetta subito il prossimo :-)

Andrea
PS: il testo citato NON è di Pablo Neruda, ma di Martha Medeiros

andima ha detto...

grande:)

mia madre una volta mentre ero a Dublino mi mando' un sms in inglese "the best part of my heart is for you".. io scoppiai a piangere..

e come ha scritto bacco, W LA MAMMA!

Alekos ha detto...

Grazie ragazzi, mi sono aperto molto ma e' bello che condividiate le emozioni con me!

@ Zax: in effetti sono a conoscenza che la paternita' della poesia e' oggetto di controversie, ma tra le varie scuole di pensiero non sapevo a chi dare retta, quindi ho scelto Neruda, il piu' famoso. Se pero' tu ne sei certo correggo subito!

Zax (Andrea) ha detto...

ecco un link

http://diarioperinaviganti.blogspot.com/2007/01/lo-diceva-neruda.html

riporta anche la risposta della fondazione Pablo Neruda a cui un blogger spagnolo ha scritto. Comunque puoi correggere l'autore e lasciare quei versi, sono belli !

alla prox

Fabry ha detto...

Commovente. Grande Ale!

Aine ha detto...

Ale, your writing skills are amazing, seriously. il tuo modo di scrivere è veramente evocativo, è come se la tua mano dipingesse un quandro mentre scrivi, perchè avevo davanti a me tutto ciò che descrivevi.ho letto davvero con piacere, anche perchè mi tocca da vicino per molti aspetti.
prima o poi verrò per un wk there:) Slan go foill agus slainte!

Alekos ha detto...

Aine, non ti conosco ma ti ringrazio dal profondo del mio cuore.

Ti aspetto qua in Scozia allora!

Aine ha detto...

Ale Ale Ale ma certo che mi conosci! sono Annina .. in Dublin! ho appena letto che hai trovato un lavoretto, congrats! vedrai che piano piano everythings gonna be alrite:) buona settimana from ur secondary school mate!