8 febbraio 2010

by the old canal

Tante volte mi va di scrivere cose varie senza un argomento ben definito, cerco episodi che possa in qualche modo connettere in modo da dare un titolo a cio’ che scrivo, ma proprio non mi viene nulla. Forse una categoria pointless dove metto un titolo a caso potrebbe essere la chiave, vediamo come viene.

Di recente ho stretto una bellissima amicizia con una ragazza spagnola di Madrid. Mi fa troppo piacere perche’ e’ stata una delle primissime persone ad aver conosciuto qui, in quanto siamo arrivati ad Edimburgo a pochi giorni di distanza. Con Julia ho condiviso momenti belli e difficolta’, il tutto raccontato davanti ad un piatto di prelibatezze italiane o spagnole.

Il nuovo fidanzato di Julia e’ un ragazzo irlandese di Belfast dal cuore d’oro, che mi ha preso in simpatia. Ieri Charlie mi ha invitato a casa sua per rappresentare l’Italia in occasione della partita Irlanda – Italia che ha inaugurato il Six Nations. Sinceramente pensavo che il copione dello scorso anno si sarebbe ripetuto: primo tempo equilibrato, nel secondo gli avversari prendono il largo. Invece e’ successo il contrario: gli irlandesi hanno messo il risultato in ghiaccio gia’ nella prima frazione, mentre nella ripresa gli azzurri si sono difesi piu’ che egregiamente, addormentando la partita per la delusione irlandese, come dimostrano le parole di fine gara del capitano O’Driscoll. Peccato aver visto i soliti banali errori che temo ci relegheranno all’ultima posizione: la seconda meta irlandese, nata da una rimessa laterale da incubo, ne e’ un esempio.

Come prevedibile, Julia non ci ha capito nulla di rugby, io e Charlie non ci abbiamo capito nulla in senso lato quando le cinque Guinness cadauno hanno fatto effetto, trasportandoci in uno stato di pace dei sensi. I nostri occhi si sono riaperti al trillo del forno, annunciandoci che l’Irish stew preparato da Charlie era pronto.

Lavorativamente parlando la situazione si e’ smossa, ma non senza problemi: l’agenzia temporanea per la quale lavoro si e’ rivelata una gran seccatura, a quanto pare non posso andare a lavorare fisso nei loro clienti. Il Cliente n.1 mi aveva offerto addirittura un contratto permanent, ne ho parlato col capo dell’agenzia che mi ha detto che una clausola obbligherebbe il Cliente n.1 a pagare per avermi, e quel figlio di una buona donna (che potrebbe lasciarmi andare senza troppo smaronarmi) mi ha detto che e’ intenzionato a far valere la suddetta clausola. Poco dopo anche il Cliente n.2, col quale la clausola e’ diversa, mi ha offerto lavoro, che ho accettato senza nulla dire al capo dell’agenzia. Tuttavia il capo lo e’ venuto a sapere minacciando addirittura azioni legali verso di me. Domani vado a parlarci, ma stavolta puo’ attaccarsi al tram in quanto voglio solo cio’ che e’ meglio per me senza troppe scocciature.

Situazione tesa in casa Alekos, del tipo coinquiline isteriche per fissazioni piu’ o meno plausibili. Nei discorsi fatti anche nei miei confronti si sono usati paroloni quali rispetto per il prossimo, quando mi hanno fatto notare cosa dia loro fastidio. Ragionandoci su, ho trovato tante cose che danno fastidio a me ma sulle quali sorvolo. Forse rispetto significa anche accettare, nel limite del possibile, senza chiedere di cambiare atteggimento a chi pagando vuole sentirsi libero in casa propria.

Col ragazzo Chris e’ una favola, tutto un pacche sulle spalle e nessun problema, i guai arrivano dalla parte rosa della casa. Per fortuna il tutto si e’ risolto con anche le scuse delle ragazze, e la magia del Six Nations ha fatto il resto, allorche’ ci siamo trovati tutti e quattro in salotto (evento non trascurabile) a vedere Scozia-Francia, accomunati da una sana simpatia per la Scozia e dalla ancor piu’ sana antipatia per la Francia.

I Lombardia Hearts sono appena stati ad Edimburgo con il loro carico di simpatia. Come da tradizione, hanno portato una jella pazzesca: due partite degli Hearts, e due sconfitte. Il colmo pero’ e’ stato quando sono stati ricevuti dalla societa’ ed hanno scattato una foto con l’allenatore Lazlo. Una volta arrivati a casa la radio annunciava che il povero Lazlo era appena stato esonerato.

Ieri seratona al Dropkick Murphy’s, il locale irlandese che in assoluto preferisco e che merita un post a parte, ogni serata li’ e’ assolutamente pazza. Ci sono andato al termine di una cena da Ricardo con la caterva di persone nuove che conosce sempre. Il suo nuovo coinquilino di Aberdeen e’ lo scozzese piu’ matto che conosca, buono come il pane ma fuori come un balcone. Al Dropkick, strapieno di irlandesi e francesi in trasferta, ho parlato con diecimila persone diverse ed importunato molte ragazze. Ieri era la serata del mese dove nello spazio fumatori esterno inventavo un parente del paese di provenienza della malcapitata, cercando di battere il mio record personale di 17 minuti e 25 secondi parlando di una citta’ che non ho mai visto prima che ingarbugli troppo la burla rendendola chiaramente inventata. Ieri ho avuto una mamma dalla Contea di Mayo, un padre della Corsica, un nonno indiano, ed un fratello andaluso che non vedo da anni (povero Jorge, chissa’ che fine avra’ fatto?). Ah, ho anche vissuto un anno a Vilnius, ma la lituana in questione e’ stata abbastanza scaltra da dirmi qualche parola nella sua lingua lasciandomi imbarazzatissimo in mutande e decretando un’ingloriosa fine del gioco fino al prossimo mese. La mia amica turca Sophia, compagna di sigaretta, ha assistito al tutto a bocca aperta, ora temo seriamente che dubiti del fatto che mio zio abiti ad Ankara, dove si e’ trasferito per lavoro con la sua moglie filippina ed i loro due figli, uno messicano e l’altro nepalese.

Ho poi conosciuto un ragazzo catalano che segue il Barca in giro per il mondo, che e’ stato ad Atene quel memorabile 18 maggio 1994, quando la squadra dei Campioni anniento’ lo spocchioso Barcellona, e quando Savicevic disegno’ una traiettoria carica di stelline per una rete spettacolare. Questo incontro mi ha fatto andare indietro di anni, quante volte da ragazzino vidi la videocassetta di quella gara, quando la Champions League era in chiaro sulla Rai ed a raccontartela c’era la voce di Bruno Pizzul, che esclamava quella che sarebbe diventata la mia preghiera preferita: “Albertini, lancio a cercare Savicevic. E’ in vantaggio Nadal. Ma Savicevic gli ruba la palla e poi...SEGNA un gol INCREDIBILE. Strepitoso il gol di Savicevic, eccezionale prodezza, ci lascia veramente di stucco”.

La band del Dropkick ha poi intonato una splendida versione rock di Dirty Old Town con tanto di flauto, ricordandomi che prima o poi devo andare a vedere Dublino.

Il mio ambientamento linguistico prosegue bene, fino a quando la mia nuova manager Lorna e’ stata trasferita da Glasgow, ed il suo glaswegian accent mi ha costretto a sforzi sovraumani di comunicazione. Ah, sempre a Glasgow non ci rivolge ad una persona usando pal o mate, li’ si usa big man. How are you big man? Ricordatelo, vi potrebbe tornare utile.

Giusto per rimanere in tema con quanto scritto, vi lascio al video del mio nuovo idolo, Bill Dance: un imbecille che in un triste giorno della sua vita ha deciso di raggruppare altri imbecilli per fare un video sulla pesca.

Enjoy!

Song: the Dubliners - Dirty Old Town

9 commenti:

Unknown ha detto...

Che bel post Ale, sprizza serenità! Mi eri sembrato un po' giù di morale negli ultimi interventi, sono contenta che il tuo soggiorno scozzese proceda alla grande e soprattutto che ci siano novità dal punto di vista lavorativo!

Best of luck ;-)

Miky ha detto...

Benissimo, Ale!!!!
In bocca al lupo per tutto, allora...Sono veramente felice di "leggerti" così sereno.

Think positive, vedrei che il lavoro presto lo troverai!

Anonimo ha detto...

ciao! non mi pare di cogliere così tanta serenità, ma spero di sbagliarmi. ma ... una madre italiana, abitudinaria, rompi... , non è un argomento che possa affascinare una ragazza e farle venir voglia di intrattenersi per dimostrarti che le donne non sono poi così male? c'è in ognuna di noi la voglia di "consolare" qualcuno! per quanto riguarda il lavoro invece ti sento agguerrito! forza e coraggio.nel frattempo continua a scrivere, è un piacere immenso leggerti.

Anonimo ha detto...

Non c'entra con il post (davvero divertente...sopratytto al aprte delle vite inventate) però fra qualche giorno mi laureo e poi inizio seriamente a pensare a venire in Scozia (Edi prima di tutto al massimo Glasgow). Ma poi magari ci vediamo di persona? ;)
Quante cose mi frullano per la testa...
Un abbraccio telematico
Marcello.

ps: Ma che lavoro fai? Mica l'ho capito... :)

Alekos ha detto...

Grazie Marta e Micky!

@ Anonimo: non so se lo usero', ma tentar non nuoce...grazie del consiglio!

@ Marcello: complimenti per la laurea allora. Per le pinte offerte dai lettori, Alekos non si tira mai indietro!
Dottooooooooore
Dottooooooooooooore
(finisco qui che e' meglio)

Joan ha detto...

Ogni tanto ci vogliono questi posts che racchiudono un po' tutto insieme. Grazie degli aggiornamenti, ti seguo (non senza sofferenza) dall'Italia.

Anonimo ha detto...

Ciao Alex..
avevo provato a visualizzare il tuo indirizzo mail ma non riesco :(
C'è un modo per farlo?
Volevo chiederti qualche piccola informazione scozzese..
A presto...
(e grazie)
Marcello.

Alekos ha detto...

Ciao Marcello!
Nella colonna di destra clicca sul mio faccino nella sezione "Informazioni personali", nella pagia che segue c'e' la mia mail!

Anonimo ha detto...

Ero convinta che fossi andato a fare una bella passeggiata lungo il Water of Leith...

...vedo con piacere che ti arrivano diverse offerte di lavoro... e che te la spassi!!

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