30 dicembre 2009

what music do you like? (aka: disavventure musicali del giovane alekos)

Ancor piu’ che la lingua inglese, ritengo la musica un mezzo di comunicazione efficace ed immediato tra persone di nazionalita’ e cultura diverse. Per trasmettere messaggi o emozioni, una nota azzeccata puo’ valere piu’ di mille parole.

All’interno di una Babele multietnica quale e’ Edimburgo, cosi’ come molte altre dinamiche capitali europee in cui ogni giorno si possono conoscere persone di altre nazionalita’, la musica e’ mezzo di conoscenza senza pari, nonche’ uno dei primi argomenti di discussione. Rimango sempre affascinato di come conoscere bene una persona voglia anche dire acquisire un poco del suo bagaglio musicale, un prezioso interscambio che dimostra come la diversita’ collettiva porti alla ricchezza personale.

E cosi’, parlando di musica con ragazzi da mezzo mondo, ho piu’ volte visto dissolversi miti che mi ero creato nel mio piccolo angolino del pianeta dove fino a pochi mesi fa vivevo, in un miscuglio di stereotipi distrutti e di piccole sorprese. Gruppi che ritenevo storici sono finiti per essere completamente ignorati, cosi’ come piccole band possono risultare piu’ famose del previsto.

Eccovi una carrellata delle personalissime peripezie musicali vissute ad Edimburgo.

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  • great expert of Polish traditional folk music

L’unico gruppo polacco che conosco sono i Trebunie Tutki, band di musica folkloristica che usualmente suona indossando vestiti passati di moda da oltre cent’anni ed il cui pubblico pare non avere meno di 80 anni. Ora, non che io sia un esperto di musica tradizionale polacca, il fatto e’ che il mio genere preferito e’ il reggae, ed una band di questo genere, i Twinkle Brothers, anni fa fece una famosissima collaborazione con appunto i Trebunie Tutki, producendo un risultato artistico di grande pregio, una miscela senz’altro azzeccata in cui rastoni afro ballano insieme a musicisti di tutt’altre radici. I miei conoscenti polacchi ignorano questa collaborazione, ecco perche’ quando dico loro che conosco i Trebunie Tutki mi guardano con un’espressione tra il sorpreso ed il deluso.

La stessa faccia che presumibilmente farei io se qualche ragazzo italiano mi dicesse di essere un accanito fans di Raoul Casadei e la sua Orchestra del Liscio. Currrrrrrrrrrva!!!

Link: Twinkle Brothers & Trebunie Tutki - King Lion (krolewskie nadania)



  • Californian girls don’t like punk music

Al pub con il mio coinquilino inglese, ce ne stavamo ad ascoltare musica tradizionale irlandese bevendo le nostre pinte, quando due ragazze della California riconoscono nel mio inglese un accento italiano (sigh!) e, dato che studiano in Italia, attaccano bottone. Il discorso va sulla musica, al che scatta in me l’associazione California = musica punk, creata forse erroneamente da un amico italiano che molto altezzosamente definiva il suo genere preferito come “punk californiano”. Effettivamente, devo riconoscere che dalla California vengono gruppi che hanno fatto la storia del punk-rock quali NOFX, Rancid ed Offspring.

- “For sure you will know NOFX!”, me ne esco io.

- “Sorry?”

- “NOFX! You know, that Californian punk band that made Punk in Drublic, known as one of the best punk compilation ever” rispondo io, strisciando leggermente sugli specchi.

- “Never heard, No-effects you said? Can you spell it?” ribattono loro.

- “Lasciamo perdere... anyway, do you like Edinburgh?”.

Link: NOFX - Lori Meyers



  • from Roma to Pais Vasco with ska

Nel mio girovagare tra i gruppi di periferia della scena ska-punk italiana, mi imbattei nel gruppo romano Banda Bassotti, tipico gruppo che non raggiungera’ mai la fama nonostante belle idee e canzoni piene di messaggi positivi. Un gruppo che pensavo fosse conosciuto da una cinquantina di persone (per lo piu’ amici e parenti), se non fosse che TUTTI i ragazzi baschi conosciuti ad Edimburgo...li osannano!!! Frutto di tanti concerti fatti da quelle parti e del loro messaggio. Ben fatto Bassotti!!!

Link: Banda Bassotti - Amore e odio



  • Fedele alla linea svedese

In uno dei party organizzato da amici in un pub del centro, mi presentano una ragazza proveniente dalla fredda Svezia. Tramite amici italiani mi dice di conoscere molto bene due gruppi italiani. “Oddio, ora mi tira fuori qualche pessimo gruppo tipo le Vibrazioni o giu’ di li’” penso tra me e me. Ebbene, la svedese mi lascia a bocca aperta: conosce Modena City Ramblers ma soprattutto CCCP Fedeli alla Linea!!! Sto svenendo. Si mette allora a cantare “Curami” dei CCCP, una delle canzoni che adoro, tipica nenia annichilente del gruppo punk emiliano anni 80, dove poche parole vengono ripetute all’infinito ed (apparentemente!!!) senza significato o nesso. Prendimi in cura da te - curami - curaaaaaaaaaami!

Non ho parole. La svedese e’ alta, bionda, occhi azzurri, pelle lattea...e mi sta cantando la canzone “Curami” che per me significa gran parte dell’adolescenza.

Capisco che la mia personalissima battaglia contro lo stereotipo dell’italiano che ci prova con ogni ragazza appena conosciuta e’ giunta alla sua prova piu’ impegnativa.

Decido allora che come minimo devo mantenere la dignita’ e non fare lo stupido.

- “Mi vuoi sposare?” le chiedo dunque per dimostrarle le mie serissime intenzioni.

- “Ma sei scemo? CURATI!!!” mi risponde lei.

E stavolta non credo facesse riferimento alla canzone.

Link: CCCP - Curami



  • Killing in the name of Feisbuc

Una delle classifiche musicali piu’ popolare in Gran Bretagna e’ senza dubbio la UK Christmas Chart, che premia la canzone piu’ scaricata nella settimana che precede il Natale. Tutto molto bello, se non fosse per il fatto che...negli ultimi anni in testa alla graduatotia ci sia finito qualche bell’imbusto di X Factor, programma in cui si cerca di creare in labortorio talenti musicali, e che la televisione italiana ha pensato bene di importare. Il fatto che il periodo clou del programma coincida con l’elezione della UK Christmas Chart, a me personalmente puzza di opportunismo. A quanto pare non sono l’unico a pensarla cosi'.

Grazie al noto social network Feisbuc, e’ nato infatti un gruppo che ha deciso di impegnarsi per far vincere la canzone "Killing in the name" di uno dei miei gruppi preferiti, i Rage Against the Machine. Canzone tra l’altro uscita nel 1992, quindi fuori da ogni logica di mercato il fatto che potesse vincere un concorso ben 17 anni dopo. I giorni della contesa sono stati alquanto frenetici, e la tensione aumentava all’avvicinarsi della proclamazione. All’apice dell’attesa, mezza UK si e’ incollata agli schermi. Arriva l’appuntamento da tutti atteso, ed ecco il presentatore annunciare: “The winner of the Christmas UK Chart 2009 is...Killing in the name by RAGE AGAINST THE MACHINE!!!”. Ovazione personale.

Ed ho pure rivalutato l’odiato Feisbuc, capace di fare lo sgambetto all’ignoranza di quel laboratorio che oggi giorno chiamamiamo con il nome di “industria musicale”.

Link: Rage Against the Machine - Killing in the name

4 commenti:

bacco1977 ha detto...

la storia della svedese che ti dice CURATI mi ha fatto morire!

:D

sei proprio un eroe!

Zax (Andrea) ha detto...

approfitto per augurarti buon anno !!

Andrea

Anonimo ha detto...

Beh Tanti auguri di buon anno!
Che l'Haggis sia con te!
Marcello. ;)

ps: hai scoperto gruppi scozzesi? Ma i Travis li ascoltano in Scozia? :)

Alekos ha detto...

L'haggis e' stato il primo cibo del mio 2010!!!

Qua molto ascoltato e' Paolo Nutini, cantautore di Glasgow con chiare origini italiane.