13 maggio 2010

Me and My Younger Self (a.k.a. un anno ad Edimburgo)

My Younger Self (MYS): ma...sei tu...cioe’...sono io...insomma...

Me (M): scusa?

MYS: ma si, vedi: io sono te stesso. Non vedi che siamo uguali?

M: ma se non ho neanche bevuto...di solito da sobrio non parlo con me stesso. Fammi il piacere!

MYS: Ok, come te lo posso dimostrare? Mmh, vediamo...allora: da piccolo prima di lasciare la mamma per andare all’asilo piangevi sempre.

M: Lo fanno in tanti.

MYS: Ma tu avevi bisogno che una bambina ti venisse ad ccompagnare...ed avevi sempre una salvietta tipo Linus.

M: ...

MYS: Colpito?

M: Ma come cacchio...non lo sa nessuno. O sei mia mamma oppure hai ragione.

MYS: Ti diro’ di piu’. Quando avevi sette anni eri al campeggio, e...

M: Oooocchei hai ragione!!! Mi fido! Ora basta sputtanarmi pubblicamente...Piuttosto dimmi, cosa vuoi?

MYS: Vedi, chi va all’estero e tiene un blog come te, quando raggiunge il primo anniversario parla con se stesso per tirare le somme e/o scrive un post sulla sua esperienza.

M: Capisco...Quindi tu sei me esattamente un anno fa.

MYS: Proprio cosi’. Per te oggi e’ il 13 maggio 2010, un anno esatto dal tuo arrivo ad Edimburgo; per me invece e’ lo stesso giorno ma del 2009, il tempo per me si e’ fermato prima di partire per la Scozia, proprio stasera ho anzi l’aereo che tu presi un anno fa esatto. Ma dimmi di te ora, ti trovo benino...ma...sbaglio o hai piu’ chili e meno capelli?

M: Non ti consiglio di fare lo spiritoso, tra un anno esatto sarai qui nei miei panni.

MYS: Beh, l’aereo ce l’ho stasera, posso ancora cambiare idea. E’ anche per questo che voglio sentirti, come e’ andato il primo anno di permanenza all’estero?

M: Guarda, e’ stato un po’...beh, diciamo intenso, un anno che mi ha cambiato penso, anche se non ho raggiunto molto di quello che mi ero prefisso; ed anche se non so bene cosa fosse, speravo di trovarlo strada facendo. Sara’ per l’anniversario, ma ora sto mettendo un po’ insieme tutte le facce incontrate e le esperienze vissute. In altre parole: tirare le somme. Anche se non so da dove iniziare.

MYS: Inizia...dall’inizio. Come te la sei cavata?

M: Piu’ che egregiamente direi. Se ci ripenso mi sembra impossibile essermi catapultato in una citta’ nuova, senza nessuno che conoscessi, con solo una valigia ed un ostello prenotato per tre notti. Una vita da costruirmi poco a poco. Quanto era emozionante! La prima notte passata nel letto a castello in una stanza affollata di questo ostello...beh, non chiusi occhio. Il giorno dopo un bel sole illumino’ la prima mattinata edimburghese, presi qualcosa da mangiare in un negozietto indiano sul Royal Mile e feci la prima colazione sulle gradinate del Castello. Finita quella, internet point e via con la ricerca della casa.

MYS: Trovata?

M: Si’, e’ stato frenetico. I primissimi giorni giravo come una trottola a vedere case, non ero fermo un attimo. Avevo un mal di testa incredibile, vuoi il clima o lo stress. Alla fine dei tre giorni stavo cosi’ male che quando mi dissero che dovevo sloggiare perche’ l’ostello era tutto pieno andai in un albergo, il pomeriggio dopo mi chiamano dalla reception perche’ ero distrutto a letto ma dovevo liberare la camera, ma il giorno stesso trovai una stanza. La mia prima casa lontano da Casa!

MYS: E come era?

M: Bellissima, in condivisione con una giovane coppia neozelandese, che abitava a piano di sopra, ed al loro gatto. Che ricordi! I primi tempi passarono nel totale fancazzismo, in giro per la citta’ camminavo per ore, di sera uscivo anche da solo, per quanto soli si possa essere in un pub scozzese.

MYS: Ed i primi amici?

M: Alla scuola di inglese. Si creo’ un bellissimo gruppo, studiavamo durante la settimana, si usciva dopo le lezioni, il venerdi’ ci si ubriacava con i professori. Quante serate con gli spagnoli! E quante notti nell’appartamento spagnolo: giocavamo a carte e facevamo discorsi poco seri, tiravamo mattina bevendo coca e rum e mojito. Peccato averle perse quasi tutte quelle persone, ognuno ha poi seguito la propria strada. Ma i bei ricordi rimangono.

MYS: Te la sei goduta insomma. Ma poi i soldi saranno finiti e con loro la spensieratezza dei primi tempi. E poi?

M: Ricerca del lavoro: le mille application mandate per un lavoro nel mio campo, fino alla rassegnazione ed all’inizio dei casual jobs. Tante ore per una miseria, i giorni di sconforto quando i turni non arrivavano: che vita!

MYS: Perche’, ora che fai di bello?

M: Nulla di particolare, lavoro in un ristorante.

MYS: Ancora? Dopo un anno?

M: Gia’, e’ cosi’. Ma come ben sai – dovresti conoscermi bene – per inseguire cio’ che voglio o semplicemente vivere dove voglio si fa questo ed altro. Tuttavia un anno e non trovare altro e’ davvero preoccupante, ti do ragione. Piu’ che lamentarmi tuttavia mi rende ancora orgoglioso il fatto che sto seguendo il mio percorso, quello che ho scelto io, tutto da solo e senza nulla chiedere a nessuno. Sai, ovunque ho sempre incontrato persone che mi dicevano che secondo loro per star bene ed essere felici dove si vuole sarebbero disposte a qualunque sacrificio facendo ogni lavoro. La differenza era che in Italia a dirmi questo erano avvocati/ingegneri/dottori, qua invece a dirmelo sono tutti i laureati che ho trovato a fare i lavori piu’ umili.

MYS: Quindi...sei felice?

M: Beh, ho sempre avuto le idee poco chiare sulla felicita’, non lo ero quando ne avevo tutti i motivi. Anzi, ricordamelo proprio tu: perche’ te ne vuoi partire? Cosa provi ora che sei sulla soglia del grande cambiamento?

MYS: Che dire, al momento me la sto facendo sotto per quello che ho davanti. E nell’ultimo anno non ho fatto altro che lamentarmi e voler partire. Chi se l’aspettava che il desiderio aveva questa forza? Parto alla ricerca di me stesso, diciamo cosi’. Un po’ fa male perche’ non ho nulla di che lamentarmi, ma voglio solo vivere la mia vita e vedere cose nuove. Ne hai trovate?

M: A livello di sensazioni si, ma a livello di sentimenti e persone importanti e’ stato un mezzo buco nell’acqua. Le persone dell’inizio si sono rivelate di passaggio. Gli “amici” che ho conosciuto poi, mai troppo stretti, avevano comunque una vita loro. E’ bastato un lavoro che mi occupasse gran parte del week end per perderli. Insomma, mi sento ancora solo, ma era questo che cercavo. Piu’ o meno.

MYS: Cioe’, hai risolto i tuoi problemi e sconfitto i tuoi fantasmi? Ti sei chiarito le idee? Hai trovato la chiave?

M: Quante domande! Di idee su di me ne ho sempre poche, e ben confuse! Tuttavia, ho imparato a conoscermi meglio, quando si toglie la rete di salvataggio da sotto i piedi e sai di contare solo su di te, impari a vederti in situazioni differenti. Forse ho capito di piu’ non chi sono, ma cosa non sono. Lo capirai presto.

MYS: Altra cosa: voglio conoscere tanta gente, aprirmi la mente...

M: Questo si. Anche se le amicizie sono fugaci, ognuno lascia un po’ si se’ dentro chi lo sa cogliere.

MYS: Bello! Ma allora, mi consigli di prenderlo questo aereo?

M: Non dubitarne nemmenom un attimo, e’ quello che devi fare, rimpiangeresti il contrario.

MYS: Quindi hai ancora tanto da scrivere.

M: Ho a mala pena finito l’introduzione. E’ questo lo stimolante, ho ancora tanto da raggiungere e da scoprire. C’e’ chi dice che prima di un anno all’estero si e’ ancora turisti. Diciamo che in questi dodici mesi ho seminato tantissimo, ora voglio raccogliere. Ad esempio con gli scozzesi e’ davvero difficile legare, ma ho raggiunto la conclusione che per ora la cosa migliore che potessi fare e’ mostrarmi disponibile e rispettare. Ora aspetto che questi semi germoglino in qualcosa per cui valga la pena restare. Stesso discorso per il lavoro. Se non dovessi raccogliere, non voglio fossilizzarmi. Si rifa la valigia e si riparte. Il viaggio che ho intrapreso potrebbe non avere una meta ben definita; l’unica nazione e’ il Mondo.

MYS: Cavolo, se ci penso che sei li’ gia’ da un anno! Una mia paura e’ di annoiarmi di quello che trovero’ una volta finite le novita’. Ammettilo, Edimburgo dopo un anno non ha piu’ lo stesso fascino...

M: Piu’ che altro il fascino non e’ solo della citta’, ma quello dell’esperienza: la liberta’ di una storia che tu, e solo tu, puoi e sai scrivere. Anche quando pensi al passato, lo farai con altra prospettiva. In uno dei momenti di crisi che ho avuto (ce ne saranno, alcuni dureranno giorni, altri anche solo una manciata di minuti, come la pioggia che qui interrompe giornate di sole), vedevo tutto nero. Perche’ ero qui? Che sto facendo? Poi mi capito’ una serata favolosa, conobbi tanta gente nuova e mi sentivo sereno. Sulla via del ritorno, camminavo per i Princess Street Gardens con un amico irlandese. Era inverno e si gelava, e questo amico ad un certo punto mi ferma e mi fa osservare il castello di Edimburgo, visto dal basso della New Town. Era inverno, e le decorazioni mettevano in rilievo il castello e la Royal Mile, bianca per la neve caduta. Mi dice: “Guarda che spettacolo, talvolta ci si dimentica in che citta’ favolosa viviamo”. Ecco, anche dopo un anno la sensazione che provo e’ questa: una serata ti puo’ regalare, inaspettatamente, qualosa di nuovo, che siano persone, serate o emozioni. Ed anche il castello, sempre li’, tanto che qualche volta quando sei di fretta ti dimentichi di alzare la testa per guardarlo, a volte ti sorprende proprio.

MYS: Cavolo, mi sembra che nonostante le fragilita’ di questa vita, tu voglia tenere duro.

M: Sai, il simbolo della Scozia e’ il Cardo, un bellissimo fiore viola. E sai perche’? Il Cardo sembra cosi’ fragile, invece in Scozia cresce dappertutto. Nelle citta’, nelle campagne, persino nelle Highlands dove vento e pioggia e neve non sono proprio ottimali per i fiori. Sembra di non vederli piu’ in inverno, ma poi...rieccoli ogni primavera. Simboleggiano la forza degli Scots, capaci di adattarsi alle situazioni difficili e di superare gli ostacoli.

MYS: Wow, un fiore come simbolo di forza...

M: Gia’. Un fiore come simbolo di forza.

Picture: A thistle at the Holyrood Park. Edinburgh landscape on the background.

Song: Placebo - Every you, every me

13 commenti:

andima ha detto...

Letto tutto d'un fiato. Ti auguro davvero di raccogliere tutti quei semi sparsi durante la magica avventura di un anno!
Quando hai premuto il tasto invio e hai pubblicato il post sara' stato come un sospiro di sollievo, come aver vomitato mille pensieri in un intreccio buttato li' che a scriverlo dopo 2 minuti sarebbe stato già totalmente distinto, e nella testa le immagini di un anno ad affollarsi ognuna con la sua scia di ricordi, ne e' uscito fuori il ritratto di un anno che MYS non vede l'ora di respirare e lo fara'!;)

p.s.
Ah, applauso per "l’unica nazione e’ il Mondo" ;)

bacco1977 ha detto...

Delice anniversario.

Una delle cose che mi ha sempre sorpreso di questo blog e' l'umilta' nell'approccio verso il nuovo, il diverso. Cosa rara per uno che nel suo paese ha la cappella sistina.

Le amicizie fugaci, ma non per questo meno importanti.

Gli scozzesi un po' chiusi, ma non per questo razzisti o incomprensibili.


Insomma, un lavoro fatto su te stesso, cercando di adattarti alla realta' che stai vivendo e non al contrario.
E ti assicuro che il contrario io lo vedo tutti i giorni.

Ciao Alekos. Ci si vede ad Edinburgo, presto.

Tanti auguri.

Aldo ha detto...

Complimenti per il primo anno!

In tanti sarebbero gia' tornati in Italia mentre tu impari dalle difficolta' e ti migliori.

Sii fiero di quello che hai raggiunto e guarda con ottimismo al futuro.

Leggo sempre con piacere i tuoi articoli, scrivi piu' spesso!!

Saluti da Melbourne

Aldo

Alekos ha detto...

Altra nota positiva di questo anno: il blog.
Non tanto per quello che scrivo io, se me ne compiacessi troppo sarebbe un dialogo con me stesso, ma per i bellissimi commenti che mi arrivano da persone lontane (e soprattutto mai incontrate!!!).

Andima, Bacco, Aldo: grazie di cuore!!!

TopGun ha detto...

Un anno ricco.

ti devo riprendere su un punto però.
hai dimenticato di dire, che se non avessi preso quell'aereo un anno fa, non avresti potuto salvare la vita ad un povero pesce in bottiglia.

Son cose che van dette ;)


scherzi a parte, spero che il prossimo anno sia ancora più positivo e ricco.

gers4ever ha detto...

Just great mate! Sempre un piaecere leggerti. trasferirti in Scozia senza nulla garantito, senza nessuno lì ad aspettarti e riuscire a cavartela...sei un grande...ti auguro le migliori fortune! Veramente hai trovato gli Scozzesi un pò chiusi? Io, nel mio piccolo, affatto...

ehm, dimenticavo...C'MOOOOOOOOOOOOON RANGERS!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Buon Primo Anno, allora.

Con stima, sempre

Paul

Anonimo ha detto...

Sei un GRANDISSIMO !!!

ANDY

Anonimo ha detto...

Buon Primo Anniversario!
What a smashing post! Bello e soprattutto particolare.
Non è solo questione di cosa scrivi, ma anche di come lo scrivi :^)

And when the going gets tough, remember what Samuel Beckett said : I can't go on, I'll go on!!
All the best

Daniele ha detto...

Ciao, è dall'inizio che leggo il tuo blog, raggiunto un giorno quasi x caso, davvero complimenti per tutto, per la semplicita e la forza con cui ai affrontato questo viaggio da solo. Ti auguro di raccogliere tutto ciò che hai seminato in questo anno.

Ciao
Daniele

Dicky ha detto...

Mille di questi anni, Ale!

arya ha detto...

Ti dirò...mi ha fatto BENE leggere il tuo post! Mi sono totalmente identificata nella tua esperienza. E la cosa che trovo sorprendente e illuminante è che le stesse esperienze interiori che hai descritto si possono vivere non solo trasferendoti in un paese straniero e in una città bellissima, ma non tua....ma anche facendo l'inverso...cioè tornando a casa, dopo molti anni trascorsi là nel mondo. Il motore è lo stesso, cioè il mettere in gioco sè stessi, le paure identiche se non di più, perchè scatenate anche dai fantasmi del passato, e i "risultati" spesso simili: incontrare persone che hanno una presenza fugace nella tua vita, perchè tanto loro hanno già una loro vita..e da tempo: mentre tu andavi fuori nel mondo, loro mettevano radici. Infine l'incantarsi di fronte alla bellezza dei luoghi, che in questo caso ha anche il sapore malinconico dei ricordi.
Penso che ci siano persone che semplicemente sono cittadine del mondo, ma non possono mettere radici da nessuna parte, lo sorvolano come gli uccelli...o come i poeti :-)
P.S: Anche io adoro Edimburgo!!!!!
In bocca al lupo!

Alekos ha detto...

@ arya:
incantato dalle tue parole...grazie!